E prima non si sapeva nulla?

Certe volte vorrei neppure accendere la radio o la tivù per non incazzarmi. E ora capirete a cosa faccio riferimento.

Negli altri Paesi, davanti a un fatto che mette in discussione la credibilità delle istituzioni se ne traggono le conseguenze. C’è chi per lo scandalo delle note spese gonfiate che ha scosso il prestigio del Parlamento britannico, si è dimesso. Chi, come il ministro della Difesa del partito della cancelliera Merkel, diede le dimissioni per aver copiato parte della tesi di dottorato. Chi, come il presidente della Repubblica federale tedesca rimise il mandato dopo le polemiche su un prestito di favore avuto da un suo amico banchiere. E chi, anni prima, come il ministro dell’Economia che lasciò le redini della barca insieme ad altri suoi colleghi per aver utilizzato per i biglietti aerei personali i punti mille miglia accumulati con i voli istituzionali!! Insomma, per molto meno rispetto a quello che è successo al consiglio regionale del Lazio.

La squallida vicenda che ha investito il consiglio regionale del Lazio, con la rivelazione che i fondi destinati ai gruppi politici venivano dirottati su conti personali o utilizzati per pagare cene a base di ostriche e champagne o book fotografici, fa a dir poco schifo e rabbia. Il capogruppo del PDL Franco Fiorito, indagato dopo la scoperta un centinaio di bonifici bancari fatti a se stesso dal conto del partito sul quale affluivano i soldi dei contribuenti, non credo imiterà l’esempio britannico o tedesco.

Quello secondo il quale l’istituto delle dimissioni fa parte della democrazia, è un principio sconosciuto a certi nostri politici: chi sbaglia paga, è la regola universale del gioco, ma non in Italia. Ma cosa ci si vuole aspettare da chi interpreta la politica come un mestiere nel quale l’obiettivo principale è il denaro, da raggiungere con qualunque mezzo… Ce ne sono tanti, di personaggi così, purtroppo, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni, che puntano sempre sui costi e i privilegi del Parlamento. Sono le cosiddette Caste locali, responsabili di aver ridotto la politica, nel punto in cui dovrebbe essere più vicina ai cittadini e ai loro problemi concreti, alla gestione di interessi personali quando non di veri e propri comitati d’affari.

Ma ancora più pesanti sono le colpe dei partiti, che hanno assecondato per pure convenienze elettorali la formazione di una classe politica locale spesso indecente, girandosi dall’altra parte per non vedere. Servirebbe una bella passata di scopa. E dovrebbero farlo gli stessi partiti. Qualcuno ha rubato? Bene (o meglio, male). Però una volta che vieni beccato, te ne esci con un calcio in culo dalla politica, non potrai più fare parte di essa e restituirai quanto hai rubato. E’ difficile? Sembra di sì. E qualcun poi si permette poi di fare il permaloso e l’offeso.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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