Alleniamo lo sport d’integrazione

Lo sport deve essere un valido veicolo di inclusione sociale, rispetto per il prossimo e strumento di integrazione alla socialità. A questi valori si sposano e si integra la recente intesa sottoscritta il 28 Gennaio scorso firmata dal Coni e dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni) per rendere più agevole la pratica sportiva ai minori stranieri.

Il protocollo nasce prevalentemente per facilitare l’accesso dei minori stranieri alle attività sportive gestite dalle strutture federate Coni. Il testo si propone di costruire e individuare un criterio uniforme, valido in tutto il Paese che ha l’obiettivo di favorire, attraverso lo sport, l’inserimento e l’integrazione sociale degli stranieri.

La collaborazione tra Anci e Coni è il frutto di diverse segnalazioni pervenute dai territori sulle difficoltà di accesso alle strutture sportive federate e dalla disomogeneità delle prassi adottate nei diversi territori.

Il protocollo di intesa si propone quindi come strumento volto a facilitare e standardizzare le procedure di accesso del minore straniero (accompagnato e non) al mondo dello sport. La durata della stipula è stata fissata a quattro anni con rinnovo tacito.

Come recita l’articolo 1: “l’attività sportiva indirizzata di minori si propone come strumento di tutela dei valori fondamentali della persona e di adesione ad un modello di rapporti basati sul rispetto delle regole, dell’autodisciplina e dell’integrazione, costituendo per i ragazzi un’occasione di maturazione e di crescita. In tal senso l’attività sportiva è particolarmente efficace per favorire percorsi di integrazione e inclusione sociale tra ragazzi italiani e stranieri”.

Il protocollo sottoscritto mette in atto tutta una serie di “impegni” affinchè l’integrazione possa essere parte di una cultura moderna che non vede il diverso come altro da sé ma come elemento integrante di un impegno sociale più ampio. Lo statuto si propone infatti di promuovere nell’ambito delle associazione e delle società sportive, l’adozione di procedure di ammissione dettate da intenti di trasparenza e accessibilità premiando le Associazioni in maniera concreta nel momento in cui mettono in atto tutta una serie di misure concrete. Inoltre sensibilizzare gli organi istituzionali competenti, al fine di agevolare il riconoscimento di licenze e competenze affinchè lo sport diventi davvero strumento di arricchimento e scambio di culture diverse, un’unica lingua universale, della gioia e della voglia di stare bene con se stessi e con gli altri.

Fonte: www.sportmodellodivita.it

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
Questa voce è stata pubblicata in Articoli tratti da quotidiani, Riflessioni personali e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.