Sport e gioco d’azzardo

Quando parliamo di gioco d’azzardo facciamo riferimento a tutti quei giochi che prevedono l’esborso di una somma di denaro da parte del giocatore. La scommessa, una volta giocata, è irreversibile e non può essere ritirata. L’esito del gioco è affidato al caso e l’abilità del giocatore è messa in ombra dalla casualità che regola l’esito degli eventi.
Il gioco d’azzardo rappresenta ormai la terza potenza industriale del nostro Paese con un fatturato che nel 2012 ha sfiorato i 100 miliardi di euro.
L’Italia “vanta” circa 19 milioni di scommettitori di cui ben 3 milioni a rischio ludopatia*. Secondo quanto emerso dall’indagine Ipsad (Italian population survey on alcohol and drugs), condotta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, trattasi per lo più di uomini, disoccupati e con un basso livello d’istruzione.

Dal dossier Azzardopoli realizzato dall’associazione “Libera” emerge che nel nostro Paese si spendono circa 1260 euro a persona per il gioco d’azzardo mentre sono trentasei milioni gli italiani che almeno una volta hanno tentato la fortuna con il gioco, un numero che colloca l’Italia al primo posto in Europa e al terzo nel Mondo.
Per quanto riguarda le sole scommesse sportive, stando ai dati del 2011 forniti da Agicos, lo sport preferito dagli scommettitori italiani è il calcio che assorbe l’89% del settore. Seguono basket, tennis, volley e automobilismo. Sempre in relazione al 2011, le regioni che detengono il primato nella spesa in scommesse sono in ordine decrescente: la Campania, la Lombardia, il Lazio, la Puglia e la Sicilia.
Il ventaglio d’offerta del gioco d’azzardo è molto vario e comprende – tanto per citarne alcuni – Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci, lotterie, scommesse sportive, slot machines e bingo, giochi in cui è possibile cimentarsi non più solo nei tradizionali punti autorizzati ma anche attraverso i siti web.
Il giro d’affari del gioco online è, infatti, in costante aumento. Nel 2012 è cresciuto del 2% annuo, sfiorando i 750 milioni di euro (solo l’Inghilterra in Europa ha registrato un dato superiore: 900 milioni).
E’ soprattutto in tempi di crisi economica che prende piede l’illusione della vincita facile e di poter cambiare vita col gioco d’azzardo. Quest’ultimo può essere considerato come un termometro della crisi economica e finanziaria di un paese: all’aumento della crisi economica corrisponderebbe, insieme al calo dei consumi, l’incremento del denaro speso nel gioco.
Parallelamente alla crescita del mercato del gioco d’azzardo, cresce anche l’interesse delle organizzazioni criminali nei confronti di questo settore che sembra non conoscere crisi. Esemplare a riguardo è lo scandalo delle slot-machine clandestine: macchine illegali in grado di generare ingenti ricavi, controllate e gestite da organizzazioni criminali, manomesse, scollegate dalla rete o non registrate, invisibili agli occhi dello Stato e quindi fuggenti a tassazione. Secondo la Direzione Nazionale Antimafia sono circa 200.000 le slot illegali dislocate su tutto il territorio nazionale. Nel 2012 ne sono state sequestrate 4353.

L’intreccio tra gioco d’azzardo e criminalità non si esaurisce però nel giro delle slot-machine clandestine ma riguarda anche il mondo dello sport. Ad esempio, nella storia del calcio italiano si sono verificate molti episodi di corruzione: nel 1927 fu revocato il titolo vinto dal Torino perché i suoi dirigenti avevano corrotto un giocatore della Juventus prima di un derby; nel 1982 Milan e Roma furono retrocesse in seconda divisione per aver combinato una partita e alcuni giocatori furono giudicati colpevoli di scommesse illegali sulle gare; nel corso della stagione 2004-2005 abbiamo assistito a Calciopoli, scandalo che coinvolse tra le più importanti società professionistiche e numerosi dirigenti sia delle stesse società sia dei principali organi calcistici italiani (Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega Nazionale Professionisti, Associazione Italiana Arbitri); nel 2011 invece fu la volta dello scandalo Calcioscommesse che vide coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A, Serie B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla frode sportiva; infine, è proprio di questi giorni la notizia della decisione presa dalla procura federale della Figc di deferire la società calcistica di Bari e alcuni dei suoi giocatori per presunte combine.
Ovviamente non tutte le partite di calcio e di ogni altro sport sono truccate, così come non tutti i giocatori sono disonesti o corrotti. Questo rischio però c’è ed è reale e tangibile. Per questo motivo bisogna vigilare attentamente su ogni competizione sportiva e applicare rigide sanzioni alle società e ai giocatori sorpresi in comportamenti devianti e criminosi.
I numeri del mercato del gioco d’azzardo in Italia sono a dir poco preoccupanti e bisognerà seguire l’andamento del fenomeno prestando attenzione a tutti i suoi aspetti. Dal punto di vista patologico, considerando tutte le conseguenze negative che può avere il gioco sulla salute dello scommettitore; dal punto di vista sociale poiché la costante crescita del mercato del gioco d’azzardo è strettamente correlata a situazioni di disagio; dal punto di vista della sicurezza dato il pericoloso intreccio che può venirsi a creare tra sport, gioco e criminalità.
I giovani si identificano nei campioni, sognano di diventare come loro e questo conferisce al mondo dello sport una grande responsabilità: quella di educare la società a valorizzare quei sani principi propri dell’attività sportiva che fanno dello sport un importante maestro di vita.

*Per ludopatia (o gioco d’azzardo patologico) si intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze.

Fonte: www.sportmodellodivita.it

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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