Rilanciare il turismo…un dovere

Il turismo ha un grandissimo potenziale dal punto di vista culturale, politico ed economico.

Crescita culturale, integrazione tra i popoli e sviluppo economico rappresentano alcune opportunità che vanno considerate attentamente nel nuovo mondo multi-polare. Bisogna riconoscere l’importanza del turismo come veicolo di sviluppo occupazionale, progresso economico e crescita globale.

In Italia il turismo resta la Cenerentola dell’economia. Forti delle nostre risorse artistiche, naturali e culturali, il settore non è mai stato posto al centro dell’agenda dei policy maker, non siamo stati in grado di sviluppare un progetto che riesca a valorizzare questa ricchezza, soprattutto sul mercato internazionale. Il settore resta uno dei più importanti ma negli ultimi anni abbiamo perso quote di mercato rispetto ai nostri competitor diretti.

Le cause della perdita di competitività sono tante: strutture alberghiere non sempre conformi alle odierne esigenze del mercato, carenza di infrastrutture, inadeguata formazione professionale. Io credo però che la causa principale risieda nel fatto che il turismo non è mai stato considerato un’importante leva di sviluppo e di crescita occupazionale. Per di più la governance del settore rende difficile ogni intervento.

Questa è un’opportunità che il Paese non può perdere, soprattutto oggi, sia perché considerando gli attuali tassi di crescita non è difficile arrivare in pochi anni a generare alcune centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro e contribuire in modo significativo alla crescita del Pil, perché attraverso il turismo potremmo concorrere alla costruzione e consolidamento di relazioni con altri paesi. Le regioni del Meridione per vari motivi non sono riuscite a valorizzare le proprie risorse turistiche, mentre hanno un potenziale elevatissimo che potrebbe realmente trasformare l’economia e anche la società. Uno sforzo per far crescere il turismo al Sud (ma anche del Nord) porterebbe ricchezza, posti di lavoro, maggior coesione e miglioramento della società in generale.

I risultati di una forzata industrializzazione del Mezzogiorno sono sotto gli occhi di tutti. Centinaia di miliardi di euro sono stati spesi per costruire “cattedrali nel deserto” o per mantenere in vita aziende contro ogni logica di mercato, realtà che anche oggi non hanno risolto i loro problemi. Se le ingenti somme spese in questi anni fossero state investite per favorire lo sviluppo di un turismo moderno e adeguato alla domanda internazionale, si sarebbe creata ricchezza e non seminata miseria.

Con uno sforzo serio e con la collaborazione di tutti (Stato, Regioni, Enti Locali, Associazioni, Operatori finanziari, Imprese, Università) è possibile valorizzare meglio le ricchezze dell’Italia che tutto il mondo ci invidia.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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