Occorre una nuova legge elettorale

La frusta implacabile dei mercati sta facendo venire allo scoperto il vero nodo della politica italiana: che faranno quelli che andranno al governo dopo Monti? Proseguiranno le sue riforme o invertiranno la marcia? Dalla risposta dipende, tra le tante cose, anche lo spread. Eppure di come sarà governato il nostro Paese dalla prossima primavera in poi nessuno oggi sa niente.

La verità è che dobbiamo dare garanzie anche sul futuro.

L’illusione che si possa restare in Europa infischiandosene dell’Europa si è rivelata tale anche in Grecia. Se le forze politiche responsabili non saranno in grado di garantire loro, dopo il 2013, ciò che il governo Monti sta facendo, allora sì che il governo Monti potrebbe dimostrarsi l’unica proposta politica seria rimasta agli italiani.

E anche la riforma elettorale, fatta negli interessi degli italiani e non dei partiti, rappresenta un elemeto di valutazione nei confronti del nostro Paese.

L’appello del presidente Napolitano non può cadere nel vuoto. Una nuova legge elettorale è la cosa più importante per far tornare protagonisti i cittadini attraverso le preferenze.

Se resta tutto com’è la politica fallisce e ne beneficia solo l’antipolitica. Quindi, ridiamo le preferenze ai cittadini. Se qualcuno si preoccupa di rimanere escluso o danneggiato dalla riforma elettorale vuol dire che guarda ancora al proprio orticello e ha paura di andare alle urne.

Non c’e’ e non ci sarà mai una legge elettorale perfetta, ma oggi l’introduzione delle preferenze e’ un elemento irrinunciabile per avviare un percorso di recupero di credibilità verso gli elettori. Il ricorso alla preferenze rappresenta semplicemente un principio democratico. Clientelismi e corruzione vanno contrastati con altri mezzi.

Demonizzare le preferenze, definendole pericolose e poco trasparenti, e’ solo uno dei modi per sottrarre i candidati alla libera valutazione degli elettori. Non comprendo altre motivazioni, quali costi o condizionamenti della criminalità, che vengono strumentalmente addotte per giustificare un no fermo e totale all’introduzione delle preferenze.

Questa modalità è presente, senza rischi per la democrazia, nelle leggi elettorali per le elezioni europee, regionali e comunali.

Risulta del tutto evidente che la risposta ad eventuali condizionamenti di organizzazioni criminali può essere efficacemente superata dalle forze politiche con un’attenta selezione delle candidature. Sulla questione delle spese, sarebbe sufficiente stabilire dei limiti, prevedendo che il relativo superamento comporti la decadenza dell’eletto. Davanti alle affermazioni di tutte le forze politiche, mirate a riconoscere la piena libertà e responsabilità di scelta degli elettori, ogni soluzione legislativa pasticciata e poco trasparente che limiti questo diritto farà crescere sicuramente l’antipolitica e la sfiducia degli elettori.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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