Il deserto dell’austerità

Il No Austerity Day europeo dello scorso 14 novembre rischia di essere solo la premessa di quanto ci attende in Europa nel 2013. Al netto degli abituali episodi alimentati da teppisti professionisti e delle ombre sull’operato di parte delle forze dell’ordine, queste manifestazioni sono la spia di un disagio che diventa angoscia, disperazione, rabbia.

La desertificazione dell’economia, la scomparsa di opportunità di vita e di lavoro. Uomini e donne, giovani ed anziani, che in numero crescente restano indietro e che non trovano più risposte da un welfare che sta ormai dissolvendosi sotto il peso di tagli sempre più ciechi e che alimentano altri tagli, a seguito di buchi che si aprono ormai spontaneamente nel bilancio pubblico. Il fallimento di questa sgangherata costruzione europea (dove molte cose sono state fatte, ma ancora di più restano tuttavia da realizzare), l’esplosione di debiti causata ed alimentata ormai in larga misura dalla violenza della stretta fiscale sotto i diktat dell’egemone tedesco, sordo e cieco nei confronti degli altri Stati europei.

La “bancarotta” di alcuni politici (se così si possono chiamare) di dubbia provenienza (ed è per questo che noi dell’UDC insistiamo sulle preferenze) si aggiungono al triste scenario sopra descritto, creando ancora di più angoscia nella popolazione.

Insomma, serve un cambio di rotta, ora. Non c’è più tempo.

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Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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