I saggi: no all’abolizione del finanziamento ai partiti

Due documenti tutto sommato snelli – di 29 e 83 pagine – che racchiudono l'”Agenda possibile”, in materia economico-sociale ma soprattutto su quello delle riforme istituzionali, per portare il nostro sistema politico fuori dalle secche in cui si trova dalle ultime Politiche. Si è conclusa così la “mission impossible” dei 10 saggi incaricati il 30 marzo scorso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di metter giù un canovaccio di proposte e priorità per favorire l’intesa tra i partiti impegnati a dare un governo all’Italia. Ma vediamo più da vicino le proposte presentate questa mattina al Quirinale dagli esperti.

LE PROPOSTE DEL GRUPPO ISTITUZIONALE

Fiducia solo dalla Camera, possibilità di sfiducia costruttiva, potere del premier di chiedere lo scioglimento anticipato dell’Assemblea di Montecitorio e di proporre al Capo dello Stato non solo la nomina ma anche la revoca dei ministri. Mentre il finanziamento pubblico delle attività politiche, in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l’attività politica. Sono in estrema sintesi le proposte del gruppo di lavoro sulle riforme costituzionali istituito dal Presidente della Repubblica (e composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello, Luciano Violante).

No al governo sempresidenziale, preferibile il regime parlamentare
Secondo il gruppo di lavoro è preferibile il regime parlamentare in quanto più coerente con il complessivo sistema costituzionale, capace di contrastare l’eccesso di personalizzazione della politica, più elastico rispetto alla forma di governo semipresidenziale.

Richiesta di fiducia ad una sola Camera
Quanto alla forma di governo, i saggi hanno deliberato all’unanimità alcune correzioni che sarebbe utile introdurre nel nostro sistema «qualora dovesse essere confermata la forma di governo parlamentare razionalizzata». Per esempio, dopo le elezioni, il candidato alla Presidenza del Consiglio, nominato dal Presidente della Repubblica sulla base dei risultati elettorali, dovrebbe essere obbligato a presentarsi per la fiducia alla sola Camera dei deputati (ipotizzando una contestuale riforma dell’attuale bicameralismo paritario) per ottenerne la fiducia. Altro suggerimento, al presidente del Consiglio «che abbia avuto e conservi la fiducia della Camera, spetta il potere di proporre al Capo dello Stato la nomina e la revoca dei ministri».

Superare il Porcellum, verso un sistema misto proporzionale-maggioritario
A giudizio dei saggi, poi, «in ogni caso va superata la legge elettorale vigente» e «la nuova legge potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario), un alto sbarramento, implicito o esplicito, ed eventualmente un ragionevole premio di governabilità». Sempre in materia di norme elettorali, i saggi propongono «di eliminare le circoscrizioni estero, prevedendo il voto per corrispondenza, assicurandone la personalità e la segretezza».

Attuare federalismo fiscale
Secondo i saggi «occorre intervenire anche sulla finanza decentrata, concludendo in tempi rapidi il processo di attuazione della riforma del 2009 sul federalismo fiscale».

Una Commissione per la riforma della Costituzione
I saggi propongono una commissione mista per la riforma della Costituzione , costituita in parte da parlamentari (eletti dalle Camere secondo un criterio di rappresentanza
proporzionale) e in parte da non parlamentari (scelti con modalità che saranno decise dal Parlamento).

Per le leggi di revisione costituzionale referendun confermativo
Per i saggi occorre prevedere che le leggi di revisione costituzionale possano sempre essere sottoposte a referendum popolare confermativo.

Tagliare le commissioni parlamentari
Per i saggi è opportuno ridurre il numero delle commissioni parlamentari parmanenti a un massimo di nove-dieci invece che le attuali 22.

Istituire un albo dei lobbisti presso le Camere
Istituire presso la Camera e Senato e nelle Assemblee regionali un Albo dei portatori di interessi. È un altro dei consigli dei saggi contenuto nel loro documento finale. «I gruppi di interesse svolgono una legittima ma non sempre trasparente attività di pressione sulle decisioni politiche» ricordano i saggi secondo i quali serve un mezzo per garantire trasparenza ed evitare di alterare la concorrenza.

Emergenza carceri, estendere depenalizzazione e pene alternative
«Per contribuire al contenimento di un sovraffollamento carcerario ormai insostenibile, si propone: a) di trasformare in pene principali comminabili dal giudice di cognizione alcune delle attuali misure alternative dell’esecuzione, come l’affidamento in prova e la detenzione domiciliare; b) un ampio processo di depenalizzazione di condotte che possono essere meglio sanzionate in altra sede; c) l’introduzione su larga scala di pene alternative alla detenzione; d) una particolare attenzione va dedicata al tema del lavoro dei detenuti, che riduce drasticamente la recidiva, rende il carcere più vivibile, rispetta la dignità della persona detenuta; per questa ragione occorre una congrua assegnazione di risorse finanziarie«. È quanto si legge nella relazione finale del gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali.

Su incompatibilità decida giudice indipendente
I saggi, segnalando il rischio che prevalgano «logiche politiche», propongono poi di modificare l’articolo 66 della Costituzione in modo da attribuire «ad un giudice indipendente e imparziale» la decisione su legittimità dell’elezione, ineleggibilità e incompatibilità, togliendolo al Parlamento.

Il conflitto di interessi? Il problema c’è ma no a soluzioni di parte
Il «problema di prevenire» il conflitto di interessi c’è, ma va affrontato senza «spirito di parte».

Giustizia civile, estendere l’Adr obbligatoria
Tra le cose che i saggi ritengono necessarie per rilanciare il “Sistema Italia” anche il rafforzamento delle forme obbligatorie di mediazione per alleggerire la giustizia civile, che è, in generale, uno dei “nervi scoperti” del nostro paese. Per questo, scrivono i saggi, «si propone: a) l’instaurazione effettiva di sistemi alternativi (non giudiziari) di risoluzione delle controversie, specie di minore entità, anche attraverso la previsione di forme obbligatorie di mediazione; questi sistemi dovrebbero essere accompagnati da effettivi incentivi per le parti e da adeguate garanzie di competenza, di imparzialità e di controllo degli organi della mediazione».

No ai magistrati-candidati in luoghi dove hanno esercitato
Per quel che riguarda l’ordinamento delle magistrature, il gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali ha rilevato come «al magistrato deve essere in ogni caso vietato di candidarsi nei luoghi ove ha esercitato le sue funzioni; deve essere vietato di tornare a esercitare le sue funzioni nei luoghi ove si é candidato o é stato eletto e deve essere vietato di assumere responsabilità di governo regionale o locale nei luoghi ove ha esercitato le sue funzioni».

… E QUELLE DEL GRUPPO ECONOMICO

Debiti Pa: completare il pagamento dei debiti
Secondo i saggi, occorre fare arrivare il credito alle piccole e medie imprese e completare il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione. Per raggiungere questi obiettivi, va completato il pagamento dell’intero ammontare dei debiti commerciali della pubblica amministrazione verso le imprese e far sì che l’obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore dall’inizio dell’anno, sia effettivamente rispettato. Occorre anche espandere la operatività del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, che può, attraverso garanzie a banche e Confidi sui prestiti alle Pmi, attivare prestiti aggiuntivi per oltre 30 miliardi. È poi necessario accelerare l’utilizzazione dei Fondi strutturali dell’Unione europea, rafforzando la sinergia fra amministrazioni centrale, regionali, locali e imprese

Rilanciare il ruolo dell’Italia sui mercati internazionali
Per gli esperti occorre accrescere l’operatività del polo costituito da Sace, Simest e Cdp in materia di assicurazione e finanziamento delle esportazioni, rimodulando la relativa disciplina normativa sul modello della Ipex-Bank tedesca.

Aumentare la concorrenza, anche nell’RcAuto
iù generico l’invito dei saggi a favorire la concorrenza, «dal settore del gas a quello dei farmaci, anche attraverso la valorizzazione della legge annuale ad hoc, mentre su fronte delle polizze assicurative è necessario garantire maggiore «dinamismo». Tra le altre proposte anche quella di accelerare la costituzione dell’Autorità di regolazione del settore dei trasporti prevista dal decreto Cresci Italia, la cui mancanza pesa «soprattutto sul settore ferroviario».

Credito di imposta per le spese in ricerca e sviluppo
I saggi propongono di istituire un Fondo di investimento pubblico-privato che operi come fondo di fondi di venture capital, rafforzando normativamente l’operatività dei due fondi di private equity già costituiti presso la Cdp (Fondo italiano di investimento e Fondo strategico italiano). È poi opportuno riconoscere un credito d’imposta a fronte di spese per ricerca e sviluppo.

… e per i lavoratori a bassa retribuzione
Per rilanciare l’occupazione dei giovani, per gli esperti si può introdurre un credito di imposta per i lavoratori a bassa retribuzione.

Più telelavoro per rilanciare l’occupazione femminile
Sarebbe utile istituzionalizzare e disciplinare con regole certe la possibilità di ricorrere al telelavoro, con vantaggi anche per le imprese in termini di riduzione dei costi fissi e dei casi di assenteismo. Si tratta di uno strumento ancora sottoutilizzato in Italia.

Pagamento debiti Pa, rispetto effettivo dei 30 giorni di legge
Sul ritardato pagamento dei debiti della Pa, uno dei problemi più sentiti in tempi di crisi economica, la proposta è quella di completare «il pagamento dell’intero ammontare dei debiti commerciali della pubblica amministrazione verso le imprese e far sì che l’obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore dall’inizio dell’anno, sia effettivamente rispettato». Inoltre i saggi sollecitano a «espandere la operatività del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, che può, attraverso garanzie a banche e Confidi sui prestiti alle pmi, attivare prestiti aggiuntivi per oltre 30 miliardi». Il comitato segnala anche la necessità di «accelerare l’utilizzazione dei Fondi strutturali dell’Unione europea, rafforzando la sinergia fra amministrazioni centrale, regionali, locali e imprese».

Articolo tratto da IlSole24Ore

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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