Gli inamovibili

L’esigenza che vi sia maggior ricambio nelle classi dirigenti di questo Paese è sotto gli occhi di tutti noi. L’immobilità dei gruppi dirigenti inibisce l’innovazione politica, sociale, gestionale e manageriale. E’ un freno alla crescita e all’innovazione. Il problema riguarda in primo luogo la politica. Non possiamo essere sempre gli stessi e andrebbe fatto un processo di graduale mutamento con tutti gli accorgimenti per non impoverire il quadro generale.

Ma non possiamo parlare solo della politica. Gli inamovibili sono presenti nelle università, nell’esercito, nel sistema bancario e finanziario, nell’apparato burocratico, nell’impresa e anche nel sindacato e nell’associazionismo. Sono anche qui quasi sempre gli stessi o al massimo cambiano qualche seggiola.

In una squadra non si vince solo mettendo in campo bravi giocatori, ma servono anche buoni allenatori che siedono in panchina e mettono a disposizione la loro esperienza. La politica ha bisogno di nuovi giocatori, ma anche di allenatori e di chi sta in panchina. Serve che questa disponibilità si faccia largo.

Il futuro non si affronta solo accumulando posti, ma anche e soprattutto con le idee, con la cultura e con competenze che animino e sorreggano la passione civile. Fare politica non deve significare essere necessariamente parlamentari, consiglieri, sindaci o presidenti – cose importanti da non sottovalutare – ma avere passione civile e capacità di costruire relazioni, progetti e dibattiti.

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Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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