Le Regioni: un moltiplicatore di clientele e di spesa pubblica improduttiva? Si è riusciti ad aumentare in un decennio la pressione fiscale “territoriale” sui cittadini del 50% senza diminuire quella centrale.
Si era detto che il decentramento e il federalismo poi avrebbero accorciato la filiera tra cosa pubblica e cittadino e avrebbero reso più facile il controllo sulla gestione delle risorse.
Non è stato così.
La spesa pubblica concentrata tutta al centro si è riversata in periferia moltiplicando la burocrazia sui cittadini e su chi vuole aprire un’impresa e i poteri di veto sui grandi investimenti infrastrutturali. Viene da sorridere a pensare che sia stato un “Batman” di Anagni a doverlo smascherare. Non è più tempo di indugi e denunce folcloristiche (alzano grandi polveroni e tutto resta come prima) ma è tempo di azione. Il Paese, stremato dalla crisi, esige moralità ed efficienza che passano attraverso la via (obbligata) di un decentramento controllato.
Fatti (subito) non parole.