Verona: quando finiranno le difficoltà causate dai cantieri?

Ieri mattina mi reco a prendere il treno alla stazione di Porta Nuova e penso (come ogni volta in cui ci passo): “saranno veri quei DUE ANNI ipotizzati per ultimare i lavori in stazione Porta Nuova?”. Il grande cantiere di piazzale XXV Aprile sta creando davvero innumerevoli disagi per gli utenti del nostro principale scalo ferroviario. L’opera è iniziata a metà del 2010 e dunque, diversamente da quanto era stato annunciato, i tempi si sono allungati di un anno. Con il pericolo che, a causa dell’inflazione, si contraggano le disponibilità finanziarie stanziate dal CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) nel 2006 (!). Per cercare almeno di alleviare la gran confusione che regna sovrana in quella zona, si potrebbe almeno adottare una segnaletica chiara, evitando così la presenza dei numerosi vigili che presiedono la zona e che, più che dirigere il traffico, danno informazioni a chi si ritrova sperduto in quel caos di cantiere. Si risparmierebbero, così, più risorse, anche finanziarie.Non parliamo poi dei marciapiedi (se così si possono chiamare) disastrati, pericolosi per chi si avventura nell’utilizzarli e impraticabili, invece, per le persone diversamente abili.

La sera, poi, vado a prendere un aperitivo in Piazza San Zeno…e…ecco un’altra bella grana. Che desolazione quel cantiere fermo e abbandonato per il fallimento della ditta esecutrice dei lavori. Le dichiarazioni dell’assessore secondo cui “la situazione sembra sotto controllo e i lavori dovrebbero riprendere” non mi rassicurano per niente. Dopo due anni di agonia queste parole non danno neppure un minimo conforto. Gli orrendi progetti fatti al computer stridono con l’amara realtà di una delle più belle piazze ridotta a cratere.

L’amministrazione comunale si deve assumere le proprie responsabilità e farsi garante presso le banche per una fidejussone che permetta alla ditta appaltatrice di concludere i lavori fino alla copertura del parcheggio; parcheggio che, per inciso, nessuno ha mai chiesto. Poi la decisione su come realizzare la superficie delle futura piazza deve coinvolgere i cittadini residenti della zona, che hanno già espresso il desiderio di riavere una piazza viva, alberata, in sintonia con il contesto storico che la circonda. E deve ascoltare anche le esigenze dei poveri commercianti che, con difficoltà, sopravvivono a stento per l’immenso disagio creato da questo cantiere (e non aiutati certamente dalla splendente situazione economica che stiamo attraversando).

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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