Verona: cultura presa ancora a schiaffi

jazz festival la caregaRiporto un articolo tratto dal quotidiano “l’Arena” di oggi, a cura di Manuela Trevisani perchè fà riflettere.

1) Secondo quali criteri vengono concesse le licenze ai locali?

2) Come fa un ASSESSORE AL COMMERCIO liquidare un problema sollevato da un locale storico veronese senza proporre una soluzione alternativa? Soprattutto essendo consapevole, come afferma nella sua e-mail inviata al locale, della attrattività di un evento musicale che riesce a coinvolgere tantissima gente. E, diciamocela tutta: in questo periodo di crisi non può fare altro che bene per l’economia della città e dei piccoli imprenditori.

3) Ci sono interessi puramente elettorali che influenzano alcune scelte?

Ecco a voi l’articolo.

NOTE STONATE. Messa la parola fine sull’annoso problema della convivenza tra avventori dei locali e residenti del rione. L’assessore Corsi: «Troppi schiamazzi e via stretta» Gli organizzatori: «Tutti gli eventi creano disturbi» E sui social network: «Cultura presa a schiaffi».

Verona. Addio Carega Jazz Festival. L’appuntamento estivo che riusciva ad attirare in centro centinaia di amanti della buona musica, giovani e meno giovani, quest’anno non si ripeterà. Lo scorso ottobre, infatti, i due titolari dell’Osteria La Carega avevano inviato una lettera al sindaco Flavio Tosi, chiedendo l’autorizzazione per riprendere a organizzare il festival, ma Palazzo Barbieri ha risposto picche.  

«Gentili Signori, vi informo che in sede di Giunta, è stata valutata con attenzione la vostra richiesta in merito all’oggetto», si legge nella mail a firma dell’assessore al Commercio Enrico Corsi, «e si è ritenuto opportuno non proseguire con il consueto appuntamento del Festival, a causa di alcune problematiche riscontrate, quali il conseguente schiamazzo provocato inevitabilmente, dalla presenza elevata di persone, in una via così stretta». Un annoso problema, quello della convivenza tra gli avventori dei locali e i residenti del rione Cadrega, che ogni estate tornano a lamentarsi per la mancanza di quiete, telefonando ai vigili e inviando decine di segnalazioni in Comune. «Abbiamo ritenuto opportuno non inasprire ulteriormente i rapporti tra chi vive e chi lavora nel quartiere», spiega Corsi.

«La zona ha una conformazione urbanistica particolare: le vie sono strette e molte abitazioni hanno serramenti vecchi, che non isolano bene i rumori».  Di conseguenza, «per quanto possa essere un bel festival, riteniamo opportuno non proseguire per non creare ulteriori dissapori», sostiene Corsi, che finalmente svela l’esito dei questionari distribuiti la scorsa estate ai residenti per sondare problemi, richieste e segnalazioni. «Ne abbiamo inviati circa 80 in un raggio molto ristretto attorno ai locali tenuti sotto osservazione e hanno risposto in una ventina», fa sapere l’assessore. «La maggior parte dei residenti si è lamentata per gli schiamazzi, ma c’è stato anche qualcuno che non ha segnalato problemi».

Amareggiati i titolari dell’osteria Claudio Pugliese e Lorenzo Massari, che speravano di ottenere il via libera per l’evento che, dal suo esordio nel 2006, aveva riscosso un successo sempre maggiore fino al 2011, quando i titolari erano stati costretti a sostituirlo con dei concertini jazz, sospesi la scorsa estate. «Tanti clienti, e non solo, ci chiedono come mai il festival non ci sia più», racconta Pugliese. «Inoltre, ci sorprende la motivazione, cioé il fatto che la manifestazione arrechi disturbo: tutte le manifestazioni arrecano disturbo, è inevitabile».

Non appena la notizia si è diffusa sui social network, si è scatenata una pioggia di commenti da parte dei sostenitori del Carega Jazz Festival. C’è chi parla di frustrazione, chi invita i titolari del locale a resistere, chi lo definisce un «caso di cultura presa a schiaffi in nome dell’ordine a tutti i costi».

Alcuni si lamentano per la cancellazione degli spettacoli , altri per la mancanza di attività di aggregazione per giovani. «Dalle 21 in poi sembra che ci sia il coprifuoco», si legge tra i commenti di Facebook, «assurdo in una delle città più belle d’Italia…».

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
Questa voce è stata pubblicata in Articoli tratti da quotidiani, Riflessioni personali e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.