Vecchi politici, siete alla frutta

E magicamente, sul rinvio dei tagli si ricompone la vecchia maggioranza di centrodestra: tutti uniti per difendere il posto.

Il presidente Renato Schifani ha spiegato che si tratta di un “accantonamento tecnico” e non nel senso che della questione non ci si occuperà in seguito. Ma quello che l’aula del Senato ha mandato oggi a un Paese che non ne può più della casta e che da anni chiede il taglio al numero dei parlamentari, non è un bel segnale. Palazzo Madama ha infatti votato l’accantonamento dell’art.1 del ddl sulle riforme istituzionali relativo alla diminuzione dei deputati, passando così all’articolo 2 sul Senato federale, secondo la proposta del leghista Federico Bricolo. Si è in pratica ricreata la vecchia maggioranza di centrodestra che sosteneva il governo Berlusconi, con 154 voti favorevoli all’accantonamento, 128 contrari e 5 astenuti. E’ il “miracolo delle poltrone”: per difenderle, gente che da mesi se ne dice di ogni, torna a fare comunella e a votare compatta.

C’è poi un altro appuntamento importante oggi. Vicenda Lusi verso l’ultimo atto. Nel pomeriggio l’Aula del Senato voterà sulla richiesta di arresto per l’ex tesoriere della Margherita. È accusato di aver sottratto alle casse del partito oltre venti milioni di euro. Il 12 giugno la giunta per le immunità parlamentari si è già espressa per il via libera all’arresto (13 sì, quattro no e due astenuti). A favore sono Pd, Lega, Idv e Udc.

La votazione dovrebbe essere a scrutinio palese, tramite votazione nominale elettronica. Se però dovessero essere raccolte venti firme – e l’ipotesi è realistica – scatterebbe il voto segreto: le firme possono essere presentate al presidente dell’Aula fino a un attimo prima della votazione. Il voto segreto aumenta le possibilità di un salvataggio. Per capire come si concluderà la partità occorre dunque aspettare fino all’ultimo, e il rischio che alla fine ci sia un colpo di scena è consistente. È in corso una riunione del gruppo Pdl al Senato. Al termine del vertice sarà definita la posizione del Popolo delle Libertà.

Ma dico io: certe cose capitano solo in Italia. Primo: perchè devono essere solo i cittadini a fare dei sacrifici e coloro invece che fanno continua demagogia, poi non sono disposti a fare neppure mezzo passo indietro quando si tratta di rinunciare alla famosa carega?

Secondo: come si fa ad avere dei dubbi sul mandare o meno in carcere chi ha rubato soldi pubblici? La politica vuole evitare la rivolta di piazza o della piazza se ne fregherà? Spero tanto nella prima ipotesi.

E spero tanto che la politica non faccia un altro autogol a favore di Grillo.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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