Un “Grillo” (non più solo) parlante

L’astensione al 53%. Le liste anti-sistema di Grillo primo partito nell’isola in cui quasi non esistevano fino a due mesi fa. La voglia di cambiamento. C’è forse anche una minore presa del voto clientelare. Il partito berlusconiano (forse ormai ex berlusconiano) che sta sprofondando – ma va riconosciuto ad Alfano di aver gestito la crisi con dignità, resistendo alle pressioni degli ultimi giorni, fino alla coraggiosa presa di posizione espressa ieri con la conferma del sostegno parlamentare al governo Monti –.

Nel laboratorio della Sicilia le forze tradizionali vengono bastonate dagli elettori, quasi delegittimate. Offre al contrario lo spettacolo del “grillismo” marciante, carico di indignazione contro le ruberie e gli scandali, ma anche di rancore verso l’Europa, vista come causa della recessione. E comunque bramoso di ritornare sul continente per cogliere un successo ancora più clamoroso nel voto politico di primavera. Magari misurandosi prima nelle regionali del Lazio e della Lombardia, terreni propizi al messaggio anti-sistema più di quanto sia stata la Sicilia.

L’isola oggi rappresenta lo specchio delle contraddizioni politiche nazionali. Ma proprio questo dato è inquietante alla luce dell’inerzia di cui danno prova i partiti e i loro leader. Il sistema sembra volersi suicidare, mentre appena fuori della porta si affollano i ribelli in numero sempre maggiore, prodotto dell’infinita serie di errori commessi da chi ha avuto il potere e lo ha mal gestito. Da dove può nascere la riscossa, visto che ci attendono ancora alcuni mesi di agonia prima delle elezioni?

La rivincita può nascere da un vero rinnovamento dei partiti: negli uomini e nei programmi. Può nascere dalla serietà di una campagna elettorale in cui i temi del Governo Monti (la serietà amministrativa, l’equilibrio dei conti pubblici, l’Europa) diventano motivo di coesione e non di polemica. Anche se ciò è complicato. Tra l’altro l’anticipo del voto per ora è un’ipotesi non contemplata, anche perché le forze politiche hanno fallito nella revisione della legge elettorale: obiettivo a cui li ha spronati negli ultimi mesi il presidente della Repubblica con un’insistenza che avrebbe dovuto insegnare qualcosa.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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