Un altro compito per casa per il Governo: semplificare la fiscalità

Il sistema tributario italiano risulta davvero complesso e incerto, con conseguenze negative che pesano sulle imprese quasi quanto le aliquote elevate. Scoraggiano gli investimenti e riducono l’attrattività dell’Italia nelle scelte delle imprese multinazionali e degli investitori esteri. Semplificare e garantire un quadro regolamentare chiaro e certo nel tempo è, quindi, imperativo.
Semplificare non significa però solo rivedere e ridurre il numero e la natura degli adempimenti – dichiarazioni, elaborazioni dati, invii telematici, comunicazioni di vario genere – che, comunque, sono tanti.

Semplificare significa anche affrontare la complessità delle regole tributarie, frutto di un sovrapporsi a volte disordinato nel tempo o di una elaborazione legislativa poco fiduciosa nell’efficacia dei controlli ex post o, ancora, di interpretazioni mutevoli dell’amministrazione finanziaria e dei giudici.
Bisogna rendere la normativa tributaria più di facile interpretazione e applicazione. Questo vuol dire, in primo luogo, rimuovere quelle distorsioni introdotte per aumentare il gettito, che hanno reso l’ordinamento opaco e difficile la lettura dei suoi obiettivi.

Significa anche reintrodurre coerenza e coordinamento tra le varie discipline di imposta e tra i diversi comparti dell’ordinamento. Non solo, la regolamentazione tributaria va modernizzata, anche per tener conto degli ordinamenti stranieri.

Occorre non solo la revisione sistematica e il riordino dei regimi e degli adempimenti fiscali per ridurre complessità, duplicazioni e oneri non necessari ai fini dei controlli, ma anche principi generali di razionalizzazione della fiscalità d’impresa, volti ad introdurre elementi di certezza e semplificazione nelle regole di determinazione del reddito imponibile e della produzione netta. Sono criteri che preannunciano interventi su molte problematiche segnalate dalle imprese come la revisione della disciplina impositiva delle operazioni transfrontaliere, il regime del rimpatrio dei dividendi, la disciplina di tassazione degli investimenti all’estero, che potrebbero essere di ausilio per la competitività delle imprese italiane sul piano internazionale.

Altrettanto importanti sono le numerose previsioni volte ad assicurare stabilità e certezza del diritto, prima fra tutte la norma generale di definizione dell’abuso di diritto, così come quelle volte a rivedere il sistema sanzionatorio, con l’obiettivo di limitare l’applicazione delle sanzioni penali, come già accade in altri Paesi, solo ai casi di comportamenti fraudolenti o simulatori.
Si tratta di riforme di civiltà giuridica, che vanno adottate rapidamente. Nel percorso complessivo di riforma dello Stato e dell’economia intrapreso dal Governo, è pertanto auspicabile che gli importanti principi in materia di semplificazione e certezza normativa contenuti nel disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale siano attuati entro la fine dell’anno, per entrare in vigore a partire dal primo gennaio 2013.

Un fisco semplice, certo e trasparente non rappresenta solo un essenziale sostegno per la crescita, ma consente anche controlli piu efficaci all’amministrazione finanziaria con maggiori possibilità di recupero di risorse da destinare alla riduzione della pressione fiscale.

* articolo tratto da Il Sole 24 Ore

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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