Tra pressione fiscale ed evasione

Bisogna sperare che la pressione dei mercati sul nostro Paese si tranquillizzi, che i terribili pronostici si rivelino sbagliati. Se questo accadrà, finita l’estate, comincerà subito, di fatto, la lunghissima campagna elettorale.

Con una pressione fiscale effettiva che ha raggiunto il 55% (dato dichiarato da Confcommercio qualche giorno fa), è facile scommettere che quello fiscale sarà l’argomento che più sarà in voga. Tutti, o quasi tutti, diranno di voler ridurre le tasse. Nella maggioranza dei casi si tratterà di bluff o di promesse da marinaio. Ma ci sono un paio modi per bluffare in materia di tasse. Il primo è proprio di coloro che promettono rivoluzionarie riduzioni della pressione fiscale senza spiegare dove troveranno le risorse necessarie, senza spiegare come, dove, e di quanto, taglieranno la spesa pubblica al fine di mantenere la promessa (vedasi dichiarazioni di Berlusconi nel voler eliminare l’Imu). Ma questo è un bluff facile da scoprire!

Il secondo modo è più insinuoso: appartiene a coloro che attribuiscono la responsabilità dell’elevata tassazione vigente all’eccessiva evasione fiscale, al sommerso e, per conseguenza, promettono di colpire gli evasori fiscali al fine di ridurre le tasse. Anche se è molto popolare, condivisa da tanti, la validità e l’efficacia della tesi secondo cui per ridurre le tasse bisogna prima contenere l’evasione fiscale arrivano fino ad un certo punto. Per contrastare l’evasione fiscale, non basta, anche se è ovviamente necessario, usare gli strumenti repressivi: bisogna anche ridurre in modo deciso le tasse. Soltanto una riduzione della pressione fiscale, infatti, può spingere l’evasore, o il potenziale evasore, a rifare il calcolo delle proprie convenienze, a cambiare la propria valutazione dei vantaggi e dei rischi dell’evasione. A mio parere, e come sostenevo durante la trasmissione Rosso&Nero Sera, del 19 luglio, se non si opera in questo modo, nemmeno la più vigorosa e puntuta lotta alla evasione potrà mai ottenere seri e durevoli risultati. La controprova è data dal fatto che quando aumentano le tasse aumenta anche l’area dell’economia sommersa. Si tratta di un movimento a spirale: più crescono le tasse più cresce l’evasione. Abbassare sostanzialmente le tasse, passare da un regime di tasse alte a un regime di tasse basse, è sicuramente il mezzo più sicuro per contenere l’evasione. Basterebbe operare in questo modo: tu, piccolo imprenditore o artigiano, vieni beccato nell’evadere una prima volta? Ti becchi una sanzione. Vieni beccato una seconda volta? Chiudi per sempre.

Oltre che falso l’argomento secondo cui non si possono ridurre le tasse se non si riduce prima l’evasione, ha anche il difetto di fare distogliere lo sguardo dalla principale causa del regime di tasse alte: la presenza di una grandissima platea di ricercatori e percettori di rendite che campano di spesa pubblica, che prosperano grazie a un sistema pubblico che combina alti costi di mantenimento e, soprattutto in certe zone del Paese, l’erogazione di servizi scadenti. È lì che si annidano i più strenui difensori del regime di tasse alte.

I percettori di rendita da spesa pubblica sono numerosissimi, e ciò li rende assai potenti, sanno come ricattare elettoralmente i partiti, tutti i partiti. Per giunta, hanno dalla loro parte le norme (o meglio: le prevalenti interpretazioni delle norme) e la giurisprudenza. La sentenza della Corte costituzionale che ha colpito le liberalizzazioni dei pubblici servizi locali è stata certamente accolta con applausi e brindisi da tutti questi individui. Anche le iniziative, abbastanza timide fino ad oggi, del governo Monti in materia di spending review rischiano di infrangersi contro un sistema amministrativo e un sistema giudiziario costruiti per proteggere la rendita da spesa pubblica a scapito del mercato e dei consumatori.

Insomma, la prossima campagna elettorale sarà tutt’altro che facile.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
Questa voce è stata pubblicata in Riflessioni personali e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.