Stop ai riscaldamenti nelle scuole: una vergogna

Inaudito. Scandaloso.

La notizia delle ultime ore riguarda il fatto che la maggior parte delle Province italiane farà ricorso ai Tar contro i tagli ai bilanci varati dal Governo con la spending review, ritenuti “non sopportabili”. E le Province italiane, senza risposte dal Governo sui tagli a loro carico, chiuderanno i riscaldamenti nelle scuole e, conseguentemente, anticiperanno le vacanze di Natale per gli studenti.

Il neo Presidente dell’UPI (Unione delle Province Italiane), Saitta, afferma che “non abbiamo soldi per la manutenzione delle scuole né per metterle in sicurezza, non sappiamo come pagare le bollette di luce, gas, acqua, telefono. Se il Governo non ci ascolterà, a Natale saremo costretti a chiudere le scuole prima del tempo perché non abbiamo soldi per pagare il riscaldamento delle aule».

Ritengo che sia un gesto da vigliacchi nascondersi dietro a dei ragazzi, a degli studenti, per portare avanti una protesta. Perché non iniziano dai propri uffici provinciali a spegnere il riscaldamento e a risparmiare su luce, acqua e telefono? O, meglio ancora, se ritengono sia opportuno protestare, perché non si arrampicano su qualche tetto, fuori al freddo, e iniziano a far sentire le proprie ragioni (come fanno molti altri operai, e per ragioni ben più serie)?

La spending review ha richiesto il sacrificio di tutti i cittadini italiani. E’ giusto che a tirare la cinghia non siano sempre i soliti noti.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
Questa voce è stata pubblicata in Riflessioni personali e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.