La decisione dei soci dell’Ente autonomo Magazzini Generali, (Provincia e Comune di Verona, Camera di Commercio) di procedere alla liquidazione dell’ente stesso mediante la vendita sul mercato con procedura ed evidenza pubblica, sulla base di perizia di stima idonea allo scopo, dell’intera partecipazione di Immobiliare Magazzini s.r.l. in proprietà dell’Ente Autonomo, è una decisione grave.
La svendita di patrimonio pubblico da parte di Provincia e Comune di Verona sta diventando, insieme all’aumento delle tasse, una prassi consolidata da parte di quegli amministratori che dovrebbero essere il punto di riferimento, per l’avvio di politiche di sviluppo del cosiddetto sistema Verona. Sistemare i bilanci attraverso l’alienazione di quello che era uno dei patrimoni municipali più cospicui d’Europa (patrimoni creati con il risparmio e il sudore dei cittadini veronesi) è una scelta miope. Amareggia leggere sulla stampa di queste notizie senza che vi sia stato un confronto con le associazioni di categoria e le forze imprenditoriali del territorio. Si tenta di mettere in vendita al migliore offerente, il cuore dell’Interporto di Verona, i Magazzini Generali, dopo anni di spese in consulenze pubbliche per centinaia di migliaia di euro e trasformazioni societarie tra ente autonomo Magazzini Generali e Immobiliare Magazzini, che non solo non hanno prodotto un bel nulla, ma hanno consumato le casse municipali e dei soci pubblici.
Una vergogna! Ora si vendono gli immobili, senza conoscere o infischiandosi del fatto che i Magazzini Generali sono riconosciuti dalle stesse norme comunali, provinciali e regionali quale struttura “Fulcro fondamentale dello sviluppo dell’Interporto e dell’economia veronese”. Se si vende uno dei volani della nostra economia, già in difficoltà per la terribile recessione economica, quali saranno le conseguenze per il territorio? Alla fine degli anni venti fu proprio grazie ai Magazzini Generali, ubicati a Sud della città fra terreni incolti e macerie belliche, che si determinò l’ industrializzazione di Verona. Allo stesso modo, in virtù dello spostamento della medesima azienda al Quadrante Europa (in cui all’epoca si coltivavano pesche e albicocche) verso la fine degli anni ottanta si riuscì ad attrarre quegli operatori logistici che oggi sono l’asse portante dell’interporto più importante d’Europa!
Grazie alla privatizzazione del solo ramo d’azienda gestionale dell’ente Magazzini Generali, acquisito da una società del Gruppo tedesco DB, dal 2004 Comune, Cciaa e Provincia di Verona hanno risolto il problema delle perdite che l’ente autonomo citato, provocava a causa di gestioni manageriali incapaci di guardare ai mercati internazionali. Allora si decise saggiamente di privatizzare la sola gestione dell’ente, salvaguardando la proprietà delle infrastrutture che rimasero di proprietà pubblica; una scelta lungimirante che portò risorse economiche ingenti nelle casse degli enti pubblici citati; questo flusso di denaro continua tuttora a vantaggio anche dei cittadini. Entrate sicure che ora i soci, Comune, Provincia e Camera di Commercio, rischiano di compromettere con un’operazione antistorica e antieconomica.
La scelta dei soci di vendere gli immobili dei Magazzini Generali, per cercare di dragare risorse fresche in grado di far stare in piedi i bilanci di Comune e Provincia, provoca un danno che rischia di mettere in difficoltà l’azienda tedesca che ha rilevato i debiti dell’ente ed ha risanato e migliorato le gestioni salvaguardando peraltro la forza lavoro. Le notizie di stampa circa la volontà del sindaco di Verona, che sembra abbia convinto Miozzi e Bianchi a convergere su questa decisione, di procedere alla vendita, generano grande apprensione fra gli operatori locali e internazionali; operatori e dipendenti sono col fiato sospeso, preoccupati che si disperda il cuore della nostra economia e che si licenzi personale.
Ogni settimana gravitano intorno ai Magazzini Generali migliaia di Tir e vari treni internazionali che portano merci, lavoro e benessere al nostro territorio. Il 70 per cento dei traffici interportuali sono collegati ad aziende tedesche, a loro volta collegate direttamente o indirettamente con i Magazzini Generali; la maggior parte di questi traffici si realizzano grazie alle autorizzazioni pubbliche che il Gruppo tedesco, che ha rilevato le gestioni Magazzini Generali, si è intestato e si è impegnato a salvaguardare per il bene della nostra comunità. Ora che ne sarà di tali autorizzazioni se il patrimonio immobiliare e infrastrutturale dei Magazzini Generali, su cui queste autorizzazioni sussistono, sarà venduto al migliore offerente? Che ne sarà della Sezione doganale e degli spedizionieri che hanno sede all’interno dei Magazzini Generali? I soci pubblici che sostengono questa vendita hanno pensato a come tranquillizzare i numerosi e importanti operatori internazionali che lavorano con i Magazzini Generali e che leggono sulla stampa la notizia della prossima alienazione? È stato attivato un tavolo di confronto e consultazione con tutti gli operatori interessati? Questa decisione è nata nella stanza di un uomo solo o tutti i soci hanno condiviso la scelta?
L’ansia di trovare risorse economiche per puntellare i bilanci di Comune e Provincia non giustifica la vendita di uno dei gioielli del sistema Verona: chiediamo ai soggetti interessati di sospendere le procedure di vendita e di attivare un tavolo di confronto con tutti gli operatori interessati per trovare soluzioni diverse.
(*) Comunicato Stampa del Il Capogruppo Udc in Consiglio Regionale Stefano Valdegamberi e del Capogruppo Udc in Consiglio Provinciale Nicola Terilli