Maltempo: prevenire è meglio che curare

L’Italia è un Paese a rischio crollo. Lo si dice da anni e a ogni pioggia la tensione aumenta.

Ma c’è una particolarità, preferiamo commentare il danno già fatto: strilliamo, titoliamo in corsivo, ci lagniamo, oppure, accusiamo qualcosa di grande e imponderabile, come il cambiamento climatico.

La legge che regola il settore calamità in agricoltura è davvero ben fatta. Essa stabilisce che, per esempio, una strada danneggiata può essere riparata con soldi pubblici se e solo se, prima dell’evento avverso, la strada era in buone condizioni. Cioè, fosse ben mantenuta. Giusto. Se la strada è ben costruita, se ci sono canalette per lo scolo delle acque, e se queste sono pulite, se, insomma, queste condizioni sono soddisfatte, allora, una pioggia di modesta o forte intensità, non può danneggiare la strada. Solo se la pioggia è stata davvero eccezionale, fuori norma, solo allora, davanti alla sfortuna climatica, possiamo distribuire contributi.

Ora, purtroppo, la storia è sempre la stessa, in Italia nessuno pratica una normale manutenzione. Perché basterebbero gesti quotidiani comuni e medi, poco creativi, riparare una canaletta o assestare una crepa. La verità è che soldi per praticare la normale manutenzione non ce ne sono. Certo, dovevamo pulire queste canalette, certo dovevamo fermare queste crepe, ma a noi i soldi chi ce li dà?

E’ giunta l’ora di smettere di “agire nell’emergenza” e che “serve al più presto un piano nazionale di interventi nelle aree ad alto rischio idrogeologico come il Veneto”.

Sono passati due anni dall’alluvione che colpì la nostra regione nel 2010, e dalla Regione è stato fatto poco e niente. “Di fronte all’ennesima ondata di maltempo il Veneto si trova impreparato. Dalla Regione è stato realizzato solo il 10 % delle opere necessarie per mettere in sicurezza il territorio. Chiediamo al Governo di rimediare all’assenza della Regione in materia di messa in sicurezza del territorio. Per farlo bisogna allentare i vincoli del Patto di stabilità. E’ vergognoso: siamo il Paese degli stati di emergenza, non investire sulla sicurezza del territorio per poi fare la conta dei danni e dovere spendere i soldi a sostegno delle aree colpite dal maltempo significa semplicemente non occuparsi della tutela del territorio”.

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Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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