Sport e doping

Le droghe sono sostanze in grado di alterare lo stato psico-fisico delle persone influenzandone il comportamento e la salute. Si tratta spesso di sostanze illegali (che possono essere sia naturali sia trattate con processi chimici) vendute a costi molto alti e in modo poco legale.
Purtroppo anche il mondo dello sport è a volte coinvolto in scandali che riguardano il consumo di droga e – fortunatamente in rari casi – sentiamo parlare di atleti che assumono sostanze proibite al fine di migliorare le loro prestazioni agonistiche: è il cosiddetto doping.

Bisogna condannare l’uso e il consumo nello sport di ogni genere di sostanza “dopante” poiché ciò va contro ogni principio su cui lo sport stesso si basa. Infatti, utilizzare sostanze che alterano le prestazioni agonistiche significa compromettere i valori educativi di cui lo sport è portatore come la sana competizione tra atleti, il rispetto del prossimo e della salute.
Il doping esiste ed è diffuso, a qualsiasi livello, in tutte le discipline. Negarlo equivarrebbe ad ignorare il problema e a legittimarne l’uso. Bisogna invece combatterlo e prevenirlo per garantire che lo sport sia sempre un’attività sana e pulita, fatta di momenti di socializzazione, di confronto, di sfide e di rispetto reciproco.

Cos’è dunque il doping?

  • Dal punto di vista legale si definisce doping il ricorso sistematico a sostanze proibite al fine di modificare la propria prestazione sportiva. La legge italiana in vigore dal 2000 e i regolamenti delle Autorità Sportive Preposte (WADA, CIO, CONI) definiscono doping l’utilizzo di sostanze e pratiche proibite in grado di influire e modificare le prestazioni sportive. E’ da considerarsi doping anche il ricorso a sostanze assunte al fine di mascherare l’assunzione di prodotti proibiti.
  • In medicina può definirsi doping l’uso improprio di farmaci e medicamenti per scopi diversi da quelli attualmente utilizzati in terapia. Quando si somministra un farmaco ad un malato lo si fa coscientemente considerando che gli effetti collaterali saranno sicuramente inferiori rispetto ai benefici da esso indotti per curare la malattia. Più la malattia risulta essere grave, maggiore è la giustificazione a fare ricorso a sostanze che possono avere anche conseguenze tossiche. L’esempio che viene dalla chemioterapia è particolarmente calzante. Utilizzare invece farmaci su una persona sana vuol dire esporla sicuramente ad effetti collaterali anche gravi non giustificati dalle condizioni biologiche in atto.

Ricorda quindi che:

  • Il doping è un grande imbroglio Eticamente il doping è una truffa. Vincere, o comunque alterare le prestazioni al di là delle proprie potenzialità psicofisiche facendo ricorso a sostanze dopanti, equivale a rubare la vittoria a chi si è invece comportato in maniera corretta e ha rispettato le regole. Anche una tua vittoria potrebbe esserti rubata da una persona che fa ricorso al doping. Ricorrere all’uso del doping è una sconfitta personale e equivale a dire: “da solo con le mie potenzialità non posso farcela”, ovvero un segno di profonda debolezza.
  • Il doping non sostituisce l’allenamento Senza allenamento non si ottengono risultati, neanche trasformando l’individuo in una farmacia ambulante. Il margine di miglioramento legato al ricorso al doping è solo un segmento peraltro negativo e transitorio, di quello che può derivare da un corretto allenamento.
  • Il doping non fa miracoli Nessuna pratica dopante può far diventare una persona normale un atleta da record. Forse, se corri i 10.000 metri in 35 minuti li puoi fare in 33, non certo in 26. Ne vale la pena?
  • Le sostanze dopanti possono avere effetti contrari a quelli cercati Contrariamente a quanto si possa credere, alcuni effetti di queste sostanze o medicinali possono agire negativamente sulla prestazione, come ad esempio i beta bloccanti, o come gli anabolizzanti sulla velocità di reazione dei muscoli determinando quindi, oltre al danno derivante dall’assunzione del principio attivo, anche un effetto completamente e irrimediabilmente opposto a quello desiderato.

Fonte: www.sportmodellodivita.it

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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