Quante volte i giovani tendono a sacrificare l’attività sportiva a favore di altre attività che gli adulti reputano più urgenti e indispensabili?
E quante volte non vengono lasciati liberi di frequentare il corso del loro sport preferito perché potrebbe sottrarre tempo prezioso allo studio?
Ebbene, secondo uno studio condotto dall’University of South Carolina e dalla Pennsylvania State University su 9.700 studenti tra i 14 e i 18 anni, è emerso che lo sport di squadra è l’unica attività extracurricolare che è in grado di migliorare in modo significativo i risultati scolastici.
I dati raccolti non subiscono alterazioni inerenti al sesso, origini e background socio-economico degli studenti e dimostrano che gli adolescenti che fanno parte di squadre sportive hanno una cultura più ricca e approfondita rispetto a coloro che, invece, non praticano sport di squadra.
Un altro risultato ottenuto da questo studio è che, in media, sono gli adolescenti che vivono in periferia che sono più propensi a svolgere attività extracurricolari, al contrario di quelli residenti nelle città che sono risultati essere più restii.
Matthew Irvin, assistente universitario nel Department of Educational Studies at the University of South Carolina, ha affermato che lo sport permette di sviluppare una relazione positiva ed educativa con gli adulti e con i propri coetanei.
A questo si aggiunge il fatto che, come ha sottolineato Eileen Marchant dell’UK’s Association for Physical Education, lo sport di squadra solleva l’autostima e la fiducia in se stessi.
E siamo tutti concordi che esista una stretta correlazione tra il credere in se stessi e in ciò che ci accade, non solo nello sport e nel rendimento scolastico, ma anche in molteplici altri aspetti della propria esistenza.
Chi fosse interessanto a un approfondimento, può consultare l’articolo originale su Sports Management.
Articolo tratto da www.sportindustry.com