I lavori del Parlamento si stanno chiudendo nel peggiore dei modi.
Non solo i tempi stretti hanno fatto scattare la tagliola su riforme importanti come quella delle province. Ma anche le scelte dell’ultima ora rivelano grande insensibilità verso le vere priorità del Paese. Nulla da fare per la delega fiscale, scelte al ribasso sulle infrastrutture nel decreto sviluppo, niente legge elettorale, rinvio di due anni della coraggiosa riduzione dei minitribunali.
Si farà invece la controriforma forense, con il suo stop all’ingresso negli studi dei soci di solo capitale. Il Parlamento degli avvocati ha indicato la sua priorità.
La crescita, ancora una volta, può attendere.