ROMA – La politica ne discute, la società si divide, lo sport decide. Da mesi, sulla spinta del ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, si parla della possibilità di concedere la cittadinanza italiana a tutte le persone nate nel territorio italiano, cioè di passare allo ‘ius soli’ dallo ‘ius sanguinis’ (sono cittadini italiani per nascita i figli di almeno un cittadino italiano). Dallo sport è arrivato un segnale e un passo avanti deciso verso l’integrazione: la Fih, la federazione italiana hockey, nel corso dell’ultimo consiglio federale, svoltosi a Bologna lo scorso fine settimana, ha deciso di fare proprio il principio dello ‘ius soli’: in base a questa decisione, in occasione del tesseramento sportivo sarà considerato italiano a tutti gli effetti ogni cittadino nato sul territorio italiano.
L’hockey su prato, disciplina regolamentata proprio dalla Fih, è uno degli sport più antichi e diffusi al mondo, anche se in Italia non è certamente tra i più popolari (è invece popolarissimo in India e Pakistan, e molti ragazzi originari di questi paesi potrebbero avvicinarsi alla pratica anche in Italia. Altri sport, come il cricket, potrebbero seguire questa strada). “Il nostro è sempre stato uno sport caratterizzato dalla multirazzialità – dice il presidente federale, Luca Di Mauro – e introducendo il principio dello ‘ius soli’ nella nostra disciplina abbiamo semplicemente voluto abbattere una barriera che, da tempo, ci pareva fuori luogo per uno sport che abbiamo voluto dotare di un codice etico e che da sempre adotta la bella e amichevole pratica del terzo tempo”. L’iniziativa ha raccolto il conseso anche da parte del ministro per gli Affari regionali con delega allo sport Delrio, che su twitter ha rilanciato la notizia complimentandosi con la Fih.
Gli stranieri tesserati dalla federazione hockey sono 343, di cui 93 comunitari. Nei massimi campionati (serie A1, maschile e femminile) possono scendere in campo massimo tre stranieri (ed è ininfluente che essi siano comunitari o extracomunitari). I giocatori interessati dalla nuova normativa sullo ‘ius soli’ sono circa 50.