Equitalia, Verona ti saluta per sempre

Dal 1 gennaio 2013 i Comuni dovranno formare una società propria oppure mettere in gara il servizio. Dunque stop ad Equitalia e a quella sua attività di riscossione dei tributi che ha messo a dura prova famiglie e aziende già falcidiate dalla crisi economica, imponendo pignoramenti e fermi amministrativi anche per ritardi nel pagamento di multe di poche centinaia di euro.

Il Comune di Verona, da quanto risulta in questi giorni dalla carta stampata, punta ad avere una nuova struttura pronta proprio per il primo gennaio. Concordo nell’affermazione del sindaco Tosi secondo cui «essendo più vicina al territorio e ai cittadini garantirebbe una maggiore flessibilità nell’affrontare le varie, singole situazioni e ci fa risparmiare», definendola uno strumento «utile anche a fronteggiare l’emergenza sociale di cittadini e aziende in difficoltà quanto a risorse economiche a disposizione».

La futura società comunale sarà incaricata della riscossione di tributi di competenza municipale (vale a dire Imu, addizionale Irpef, tassa rifiuti e forse anche le bollette per le forniture di energia elettrica e gas) e ala lotta all’evasione fiscale).

Ciò permetterà di ottimizzare l’utilizzo delle  risorse umane dei Comuni , come quello di Verona,  che hanno un numero di dipendenti molto elevato, facendo risparmiare milioni e milioni di euro ai cittadini veronesi per spese di aggio sulla riscossione esternalizzata ad Equitalia  e, soprattutto, consentirà di ristabilire un rapporto diverso e diretto, dal volto più umano, tra contribuente e pubblica amministrazione. Il Comune, infatti, non è un ente impersonale, è sul territorio, conosce spesso il contribuente e le sue difficoltà. Può in caso di necessità e di indigenza, intervenire con maggiore umanità nella riscossione, dilazionando i pagamenti, ad esempio, o intervenendo con specifici aiuti, in specifiche situazione di disagio.

A questo punto le risorse comunali così risparmiate potrebbero essere destinate ad una voce del bilancio comunale apposita ed essere indirizzate a quelle famiglie o persone che si trovano in condizioni economiche difficili, sottoforma di contributi/agevolazioni per:

– l’acquisto di libri delle scuole superiori;

– la mensa scolastica;

– le nascite di bambini durante l’anno (tipo “bonus bebè”);

– il trasporto pubblico degli studenti, delle persone anziane o disabili.

L’augurio è che questo nuovo strumento non diventi un altro carrozzone dove far accomodare politici privi di competenza e professionalità.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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