Come evitare i tagli al trasporto pubblico veronese

Clima rovente in città, ma certamente non per l’arrivo dell’estate.

L’Atv chiude il bilancio 2011 con perdite di oltre 3 milioni 200 mila euro e il suo presidente ha annunciato aumenti del biglietto – senza corrispondente miglioramento del servizio -, riduzione del personale, tagli alle linee – per circa 800mila km, che sicuramente lasceranno a piedi molti lavoratori, oltre che gli studenti coinvolti nelle prove d’esame fino a luglio -. E’ indispensabile che la regione Veneto, che ha tagliato i trasferimenti, riveda i criteri di finanziamento del trasporto pubblico locale – che si basano per l’80 % sulla spesa storica e per il 20% sui nuovi chilometraggi -.

Ma anche il Comune deve procedere, in primis, con una seria razionalizzazione dei costi. Come? Ecco quale potrebbe essere la ricetta:

  1. eliminazione degli inutili e costosissimi consigli di amministrazione. A cosa servono tre società quali ATV, APTV E AMT? Basterebbe un amministratore unico che rispondesse a Provincia e Comune di Verona;
  2. riduzione delle indennità del presidente e dei consiglieri di amministrazione di ATV (tra l’altro, perché  è stato affidato a Zaninelli l’incarico di direttore generale a 220.000 euro, quando già c’era un direttore a 150.000 euro, ora mantenuto come vice in organico?);
  3. eliminazione dei costi per eventuali consulenze esterne (comprese quelle all’assessore Toffali), visto che in azienda ci sono già ben 3 avvocati;
  4. taglio di tutte le spese superflue inerenti campagne pubblicitarie non indispensabili, con riduzione dei costosi spot televisivi;
  5. eliminazione delle doppie segretarie e ingrossamento dell’organico non strettamente necessari all’Azienda;
  6. stop all’esternalizzazioni di servizi (come quello del lavaggio), che potrebbero essere effettuati con il personale in esubero dell’azienda, al posto di procedere con licenziamenti;
  7. incentivare la vendita diretta dei biglietti sull’autobus, come avviene ad esempio in altri stati europei, quale la Germania, delegando la funzione al personale interno, e non alle emettitrici automatiche, che possono essere facilmente “schivate dai furbetti”.

Nell’aria poi vi è l’ipotesi del possibile sub-affido a privati della gestione di parte del servizio estivo. Una proposta che lascia spazio a molti dubbi: il bando verrà assegnato con trasparenza? Di quanto salirà ancora il prezzo del biglietto? E’ così che viene rispettato il principio di sussidiarietà, secondo cui il Comune dovrebbe garantire i servizi e la tutela dei diritti dei cittadini? Per molti, il trasporto pubblico rappresenta l’unica alternativa per viaggiare – motivi legati a crisi economica a parte -.

L’uso dell’autobus, garantito da un efficiente servizio, dovrebbe essere incentivato, diversamente da quanto sta accadendo, anche per diminuire il traffico e, di conseguenza, l’inquinamento dell’aria.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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