Berlusconi e i suoi burattini non possono impadronirsi ancora della scena politica del Paese

In questi giorni avevo buttato giù un po’ di riflessioni e di proposte sul cosa si potrebbe fare, in concreto, per tirarci fuori da questa stasi economica e politica. E, invece, dopo il putiferio scatenatosi nel giro di poche ore, non posso non fare alcune riflessioni sulla grave situazione che si è delineata.

La campagna elettorale è cominciata in modo brutale e questa legislatura travagliata sembra essere arrivata al termine.

Provo un immenso sdegno per le parole del segretario-burattino del Pdl, Alfano, ingiuste nel bilancio di un anno di lavoro del governo tecnico che pur ha avuto alti e bassi, riforme positive e altre meno, ma che ha ridato immagine e rispettabilità al Paese in giro per il mondo.

Un governo muore così, quando gli sguardi senza pietà dei mercati finanziari sono al momento chiusi ma che, molto probabilmente, da lunedì ci faranno pagare un prezzo davvero alto. Senza sconti. Il ritorno del “Cavaliere errante” aveva già prodotto un terremoto, ma sono state le parole di Alfano pronunciate venerdì alla Camera a far cadere le ultime resistenze del Professore.

L’atmosfera rimane pesante e carica di punti interrogativi. L’intervento del capo dello Stato è apparso essenziale per tranquillizzare i governi europei, perchè ha almeno dato l’immagine di tenere sotto controllo quanto sta accadendo. Dopo la tormentata vicenda del decreto sviluppo, l’Italia sembrava aver perso il polso della situazione, precipitando nell’instabilità. Purtroppo il nome stesso di Berlusconi, al di là dei confini nazionali, è sinonimo di … (lasciamo perdere, meglio…).

Berlusconi gioca la parte di anti-Monti e anti-Europa per ricostruire l’alleanza con la Lega?
Di certo il Pdl è tutt’altro che unito. Anzi, vi è un malessere profondo che agita il partito. Che l’ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi, Franco Frattini, assieme ad altri parlamentari, voti in dissenso dal gruppo rivendicando la linea europeista, è molto significativo.

Il problema politico, ora, riguarda le proposte che i partiti sapranno formulare.

Nonché la loro capacità di parlare al Paese.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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