Lavoro e imprese: urge concretezza

Siamo tutti diventati bravi nella fenomenologia della crisi. Ci raccontiamo come abbiamo trovato vuoto il tal ristorante, quale negozio ha chiuso in una frequentatissima via della città, il nome dell’artigiano che dopo strenua resistenza ha dovuto rassegnarsi.

Siamo tutti convinti di essere entrati in una delle congiunture più grigie della Grande Crisi e non credendo più alle super ricette, ci fidiamo solo di ciò che vediamo con i nostri occhi.

Quanto al governo capiamo che sta facendo quel «lavoro sporco» che nessuno degli esecutivi che lo avevano preceduto aveva avuto la lungimiranza di iniziare. Poi ciascuno di noi coltiva una, dieci, cento critiche da rivolgere ai ministri ma ci siamo convinti che non esiste una politica economica alternativa e praticabile subito. Avremmo però bisogno che qualcuno spiegasse meglio come intende guidare il Paese in questi mesi che portano alle elezioni ma necessitano comunque di scelte sull’occupazione, i consumi, gli investimenti. Non chiediamo di essere illusi raccontandoci che la ripresa è vicina, vorremmo più dettagli sulle tappe di avvicinamento.

La legge di Stabilità varata dal governo, e poi rivisitata, avrebbe dovuto avvantaggiare la popolazione; era stato fatto, invece, un autentico pasticcio sulla franchigia e sul tetto per le detrazioni fiscali (per di più retroattivo) mettendo in difficoltà le famiglie.

Ora Monti e i suoi collaboratori hanno cambiato rotta, puntando sulla riduzione del cuneo fiscale con il doppio obiettivo di dare un po’ di ossigeno alle imprese e favorire i lavoratori a reddito basso con la speranza di sorreggere i consumi. La mossa è giusta, si tratta di riempirla con numeri e date e subito dopo di raccontarla alle imprese.

L’inversione di marcia avrà però davvero un senso se accompagnata da scelte omogenee e comprensibili. Una maggiore linearità dell’azione di governo non ridurrà di per sé l’ansia sociale, ma potrà aiutare gli operatori nelle decisioni e le famiglie nella difficile conduzione del giorno per giorno. Con l’ulteriore speranza di ridurre anche la disoccupazione soprattutto giovanile.

Info su Alessandro Boggian

Presidente del Comitato Provinciale OPES Verona - Ente di Promozione Sportiva e Sociale riconosciuto dal CONI
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